Rende, 7 giugno 2019

 

 

 

Cari ragazzi,

nel momento in cui lascio la scuola e , insieme agli alunni delle quinte classi, affronto anche io gli esami di maturità ( nel senso letterale del termine!), il mio pensiero va a tutti voi.

Siete sempre stati il faro che ha riempito di luce l’ombra di tutte le giornate, piene di  problemi da affrontare, carte da scrivere,cose da fare,indicando la direzione giusta da prendere , dando senso al nostro agire, colorando con l’arcobaleno delle vostre emozioni la quotidianità.

La vita ci pone sempre davanti a scelte, a volte difficili, ed è lì che bisogna farsi coraggio, rimboccarsi le maniche e ricominciare. Ogni giorno, in ogni occasione, piccola o grande che sia!

Non so cosa mi riserverà il domani, ma non sono triste. So cosa lascio ma so anche quanto valete e che andrete avanti con le vostre forze per scrivere al meglio la storia della vostra vita.

La nostra comunità scolastica ha rappresentato e rappresenta un patrimonio di affetti, di dialogo, di valori, di educazione, di iniziative, di opportunità che non può né deve reggersi sulle spalle di poche persone. Voi tutti, se continuerete a crederci come sinora avete dimostrato, avrete la responsabilità di continuare ad adoperarvi per costruire un progetto di vita, una società e un futuro migliore per voi stessi e per chi vi circonda.

Siatene fieri e datene testimonianza a chi verrà dopo di voi.

Per l’ultima volta la Preside vi lascia un compito difficile ma non impossibile per giovani in gamba quali siete!

Eleonora Saia, invece, vi ringrazia dal profondo del cuore per tutti i momenti vissuti insieme.

Non ha importanza se ci sono state discussioni o momenti di tensione o opinioni differenti: fra generazioni e ruoli diversi è normale e giusto che ciò accada e sono, forse, proprio queste occasioni che insegnano più delle soddisfazioni condivise. Io ho imparato tanto da voi, mettendo in gioco le mie convinzioni, i miei pregiudizi, i miei modelli, il mio carattere, confrontandoli continuamente con i vostri, cercando umanamente di dare il possibile ma ricevendo altrettanto, se non di più, da ciascuno di voi.

Vi ringrazio per il sorriso, a volte evidente altre più nascosto, con cui avete rallegrato le mie giornate distraendomi dal peso delle carte con la spensieratezza della vostra gioventù.

Vi ringrazio per le vostre lacrime, che mi hanno fatto sentire utile in ogni evenienza in cui siete entrati nel mio ufficio per parlare di qualche problema che vi affliggeva e sembrava più grande di voi, cercando aiuto e mostrando fiducia e confidenza nei miei riguardi.

Vi ringrazio per avermi sopportato quando ero io ad entrare nelle vostre aule, catapultandomi come fosse successa la terza guerra mondiale, per qualcosa da discutere che non andava.

Vi ringrazio per il buongiorno giornaliero, ad entrata o uscita dalle lezioni: continuate a dirlo, anche se non dovesse esserci sempre risposta, perché più utile a chi lo dà che a chi lo riceve.

Tanti sono i ricordi di questi anni vissuti assieme, che porterò con me.

Tanti i visi, i nomi, le storie personali che si sono incrociati sulle scale, nelle aule, nelle svariate iniziative che in tutti questi anni  mi hanno avvicinato a voi. Non ha importanza, adesso, distinguere. La ricchezza e la fortuna che mi è capitata sta tutta nel capitale di affetto, che mi avete regalato e che porterò con me, per sempre.

Spero, sinceramente, di avervi trasferito o, magari, fatto solo intuire dietro tutte le responsabilità del mio ruolo e gli affanni quotidiani, quanto mi sono sentita vicina a voi.

Posso solo dirvi, con il sostegno della mia esperienza lunga più di quaranta anni, di quanto sono stata fiera ed orgogliosa di come siete cresciuti, dei vostri comportamenti, dei risultati  prima umani,poi educativi e cognitivi che avete perseguito e raggiunto. E non mi rivolgo solo ai più bravi, ma anche ai miei “ sgarrupati”, come talvolta vi ho apostrofati, con più preoccupazione ed affetto per chi inciampava che , forse,per chi non aveva proprio bisogno della mia mano.

Perché è nei più umili o nei meno considerati che cresce il seme della generosità, della comprensione, dell’altruismo. Talvolta i successi insuperbiscono e portano a solitudine.

Ad onor del vero raramente ciò è capitato; più spesso e ogni volta che c’è stata necessità di aiutare qualcuno, c’era sempre chi si metteva a disposizione.

 

Così come tutta la scuola, che ancora in questo ultimo momento rappresento, deve esservi grata per  la collaborazione offerta in nome e a lustro di tutti noi.

Un particolare saluto va ai maturandi che oggi chiudono un ciclo importante della loro formazione personale, lasciando definitivamente le aule scolastiche. D’ora in avanti dovrete camminare sulle vostre gambe per intraprendere ciascuno il proprio cammino in autonomia e realizzare il proprio progetto di vita. In tutti questi anni avete dimostrato di averne capacità, pure se talvolta qualcuno ne ha dubitato, crescendo giorno dopo giorno con disciplina e sacrificio. Non contano qui i risultati scolastici o i voti: la più bella maturità , che avete già conquistato, è quella di essere pronti ad affrontare il futuro da protagonisti del vostro destino.

La scuola , d’ora in avanti, non sarà solo impegni, scadenze, interrogazioni che , spesso in cima ai vostri pensieri, hanno agitato la quiete giornaliera, ma il ricordo del percorso fatto da quando siete entrati ragazzi , ancora disorientati sulla via dell’adolescenza, ad oggi in cui uscite uomini e donne consapevoli delle prove che vi aspettano e forti a sostenerle con il bagaglio della formazione umana e culturale acquisita. Insieme: ai compagni, ai vostri docenti e al personale scolastico che vi ha portato per mano in questi anni, a tutte quelle piccole e grandi cose fatte che , spero, vi restino nel cuore.

Non vi lascio alcuna raccomandazione non perché non ne abbiate bisogno, poiché tutti , io per prima, abbiamo necessità di rammentare a noi stessi costantemente le idealità,i valori,i modi di essere, emblematici della nostra cultura che abbiamo il dovere di curare costantemente e mai stancarci di perseguire.

 A tutti voi , dalle prime alle ultime classi, un grande abbraccio : vi lascio con un augurio e una certezza.

L’augurio è che riusciate a realizzare nella vostra vita il massimo possibile e ciò che desiderate per voi e per le persone amate, senza scoraggiarvi per le difficoltà che si paleseranno sul vostro cammino e che sono inevitabili, perché ci fanno scoprire la bellezza dell’esistenza e la voglia di vivere; con fiducia nelle vostre capacità, coraggio nell’affrontare le sfide e le scelte che vi attendono,caparbietà nel reclamare i vostri diritti di uomini e di cittadini,con la serena coscienza di aver espletato al meglio i vostri doveri e le responsabilità che vi competono.

 E con il sorriso nel cuore prima che sulle labbra.

Fate che la vostra vita sia piena di sorrisi e non di arrivismo, di superbia, di estraneità all’altro chiunque esso sia. Il sorriso è il segno tangibile della speranza, della gentilezza d’animo, dell’apertura di orizzonti non solo mentali ma soprattutto di cuore, di volontà di costruire insieme un’umanità più giusta,più solidale,più equa,portatrice di pace.

Vi auguro di coltivare i vostri sogni, giorno dopo giorno, nonostante tutto. Cercate di tenere i piedi per terra ma non dimenticate di volgere lo sguardo al cielo con la consapevolezza che dietro ad ogni nube c’è il sole e che ‘’nessuna notte è infinita ‘’!

La certezza è che proprio nel momento in cui smetto di essere la vostra preside potrò, se voi vorrete, e se ne avrete bisogno, comunque e dovunque , essere la vostra amica Eleonora che vi ha voluto bene e tanto ve ne vorrà per sempre.

Buona fortuna e buona vita a tutti!

 

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